Partenza
Rifugio Sunny Valley
Sentiero per il trekking adatto ai camminatori esperti. L’itinerario detto della Grande Guerra richiede una buona preparazione sportiva e un abbigliamento tecnico acquistabile nel negozio rh+.
Partendo dal rifugio Sunny Valley incontrerai, dopo appena pochi metri, le mulattiere e le trincee della grande guerra: uno spettacolo da immortalare in uno scatto fotografico. Uno scatto che ricorderà, poi, in una foto, il coraggio e la sofferenza vissuta da un gruppo di uomini in nome della libertà.
Proseguendo nel sentiero per il trekking, potrai osservare e gustare con gli occhi il Passo dell’Alpe, il Mot De Li Luer e il Piano del Termine fitto fitto di tornanti in salita con una pendenza massima di 449 metri.
Come anticipato, il percorso è impegnativo e il tempo di percorrenza medio si aggira intorno alle 2-3 ore.
Per l’arrivo, dunque, il Sunny Valley è perfetto per riposarsi e gustare del buon cibo valtellinese.
Nell’inverno del 1915, anno in cui ha inizio la Grande Guerra, Santa Caterina Valfurva, con i suoi colossi montuosi dell’Ortles-Cevedale-Adamello che si collegano alla catena delle Alpi attraverso il passo dello Stelvio e il Passo del Gavia, diventa un punto militare strategico per la difesa dei nostri confini.
Si costruirono, a ben 3000 metri di altezza, le linee di difesa militari, dove punti panoramici e di avvistamento sulle valli circostanti garantivano una perfetta visuale sulle intenzioni di avanzamento e sulle mosse del nemico.
Tra la neve e il freddo paralizzante, tipico dell’inverno a Santa Caterina Valfurva, furono erette: trincee, postazioni d’artiglieria e caverne per le truppe.
Oggi, percorrendo i sentieri montani della Valfurva ed, in particolare, il sentiero Sunny Valley – Passo Dell’Alpe – Mot De Li Leur – Piano del Termin, è possibile ritrovare i reticolati di filo spinato, le insenature scavate nelle grotte per l’appostamento delle sentinelle, i ponti e i selciati in pietra costruiti dai soldati per raggiungere i punti strategici più alti per la difesa.
Oggi, Santa Caterina Valfurva è, dunque, un luogo testimone della tragica storia del nostro popolo e custode del dolore dei giovani soldati impegnati nel fronte.